Nuovo report preoccupante dell’ONU riguardo i cambiamenti climatici e l’emergenza aridità: in futuro avremo miliardi di persone senza acqua.
Il pianeta Terra è nel pieno dei cambiamenti climatici, scatenati a una velocità impressionante dalle attività antropiche. La crisi climatica non risparmia nessuno e colpisce in ogni angolo di mondo. La Terra è sempre più secca, e il report fornito recentemente dall’ONU desta grande preoccupazione: tre quarti di mondo sono in emergenza e soffrono l’aridità.
Si tratta di una situazione molto particolare e preoccupante, ed è difficile restare ottimisti di fronte a uno scenario del genere. Secondo le Nazioni Unite, siamo già in ritardo per porre rimedio alla catastrofe universale, ma possiamo rallentare i cambiamenti e cercare di tamponare le falle. Per la prima volta, siamo consapevoli dell’entità del pericolo che stiamo correndo.
Occorre invertire la rotta, ma i cambiamenti climatici sono più grandi di noi. Ciò che abbiamo combinato in poco più di un secolo ha determinato uno scenario inquietante, ormai impossibile da arrestare. Tuttavia, si può ancora intervenire per rallentare la crisi climatica, migliorando il benessere della Terra e la salute dell’ambiente. Occorre esserne consapevoli e fare di tutto per tutelarsi.
Purtroppo, una buona parte del nostro destino è già stata scritta: molte aree del mondo saranno preda di devastanti inondazioni, le temperature aumenteranno, avverrà la tropicalizzazione del Mediterraneo, sconvolgendo tutto ciò che conosciamo di questa area, e anche noi dovremo per forza di cose cambiare abitudini di vita. Cambieranno molte cose, nel prossimo futuro.
Il clima sempre più arido comporterà cambiamenti epocali, nel modo di vivere, nelle migrazioni dei popoli e degli animali, e stravolgerà tradizioni e colture. Il report della Nazioni Unite presenta dati e informazioni sulla cosiddetta crisi dell’aridità entro il 2100, un problema che coinvolgerà circa 5 miliardi di persone nel mondo, praticamente la metà degli abitanti che popoleranno la Terra.
Negli ultimi trenta anni, il 77% delle terre emerse sul pianeta ha sperimentato condizioni più secche rispetto ai precedenti trenta anni. Un cambiamento significativo e repentino. Non è mai successo nella storia del nostro pianeta, e tutte queste trasformazioni si stanno abbattendo sul nostro stile di vita, generando molteplici zone inospitali. Il report, intitolato The Global Threat of Drying Lands: Regional and Global Aridity Trends and Future Projection, mette in allerta tutti quanti.
L’ONU lancia l’avvertimento riguardante la desertificazione di gran parte del mondo. Occorre obbligatoriamente ridurre le emissioni di gas serra, altrimenti il 3% delle aree umide della Terra diventerà zona arida entro il 2100. Le zone aride si sono diffuse enormemente negli ultimi decenni, e attualmente coprono circa il 40% delle terre emerse, un’enormità.
Il 7% di zone non aride nel 1990, oggi si è trasformato in zone aride. Da qui al 2100 la situazione è destinata a peggiorare, coinvolgendo un altro 3% delle terre emerse. La crisi dell’aridità viene documentata con chiarezza scientifica per la prima volta, dunque è una minaccia reale che colpisce miliardi di persone. L’aridità, da non confondere con la siccità, che è una condizione temporanea, è invece permanente.
Significa che se si perde un territorio, lo si perde per sempre. Le aree più colpite, secondo i controlli degli esperti, chiamate anche hotspot di aridità, sono gli Stati Uniti occidentali, il Brasile, l’Africa centrale e tutto il bacino Mediterraneo, Italia compresa. Qui mancherà l’acqua, l’agricoltura sarà impossibile e la vegetazione non crescerà più.
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