Scontrini della spesa: sai come riciclarli nel modo corretto. Non è come sembra: ecco perché devi conoscere come sono fatti
Fare la raccolta differenziata, ormai lo sappiamo, ci aiuta a smaltire in modo più consapevole i tanti rifiuti che produciamo ogni giorno, consentendoci di riutilizzare tutti quei materiali che possono prendere nuova vita, destinando al secco solo quegli elementi che non si possono riutilizzare.
Tra tutti la carta ed il cartone sono quelli più facili da separare. Ma hai mai fatto caso agli scontrini della spesa? Tu dove li butti? Dovresti fare attenzione perché questi non vanno nel secchio della carta come accade anche per i biglietti di ingresso ai musei, le etichette sui pacchi da spedizione e quelle che escono dalle bilance del supermercato. Ma perché?
Gli scontrini della spesa e tutti quegli altri oggetti nominati prima che sembrano essere fatti di carta tradizionale non lo sono affatto ed è per questo che non possono essere riciclati. Il materiale che si usa per produrli, infatti, è carta termica.
Se si nota con attenzione, la carta in questione è lucida sul lato in cui si stampa. Al suo interno contiene alcuni composti che reagiscono al calore e per questi motivi la carta termica non può essere smaltita come tutti i normali prodotti di carta e cartone.
Se alla base della carta lucida c’è una normalissima carta sono le sostanze coloranti che vi vengono aggiunte più il rivestimento che si applica per conferire il tradizionale aspetto lucido che cambia le carte in tavola.
È evidente, dunque, che il trattamento che la carta subisce prima di diventare termina le fa perdere la qualità naturale che ha di essere riciclata. Sia le sostanze chimiche aggiunte per reagire al colore che il trattamento lucido che viene effettuato alla fine la modificano del tutto.
È per questo che gli scontrini della spesa e tutti gli altri oggetti realizzati in carta termina devono essere conferiti nel secchio dell’indifferenziata. C’è però da fare attenzione, perché quanto detto fino ad ora, vale per la carta termina classica.
Per superare le difficoltà illustrate si è cercato di trovare una soluzione ecologica e così si è creata una nuova generazione di carta termica che può essere riciclata. Come si riconosce? Il colore è diverso, o blu o grigio e sul retro troviamo scritto “riciclabile con carta”.
Sulla produzione della carta termica si sono create negli anni non poche polemiche. In particolare, si è puntato il dito sull’inchiostro e sulle componenti chimiche che vi sono contenute al suo interno.
Protagonista delle controversie maggiori è il bisfenolo A (BPA), composto chimico che si usa soprattutto nella produzione della plastica ma molto pericoloso. È stato definito, infatti, un interferente endocrino, ovvero capace di alterare il funzionamento dei ormoni in quanto entrando in contatto con la pelle si trasmette all’uomo. Motivo questo che ha spinto negli ultimi anni a modifiche incisive. Dal 2020, infatti, vige l’obbligo degli scontrini BPA Free.
La vita di Giusy Versace dopo il drammatico incidente in cui ha perso entrambe le…
In che cosa consiste il sussidio statale che va a fare da stampella importante per…
Non guidare dopo aver assunto questi farmaci, rischi la confisca del veicolo e la patente…
Saranno i familiari a dover pagare a causa di coloro che accumulano troppi debiti? Tutto…
Decluttering con mancia, hai mai pensato di fare spazio in casa? Scopri come svuotare i…
Le nuove regole del Codice della Strada stanno dando filo da torcere agli automobilisti: meglio…