Mauro Corona dopo anni lo dice a tutti: “Vi spiego perché lo faccio…”

Mauro Corona dopo anni confessa le ragioni che lo hanno spinto a scegliere questa vita: ecco quali sono le motivazioni.

Autore di una quarantina di libri, alcuni dei quali best seller, Mauro Corona ha sempre usato la scrittura per tramandare le memorie della vita di montagna. Una vita fatta di tragedie e sacrifici ma anche di passione profonda per i luoghi ella sua infanzia, un’infanzia spezzata dal disastro del Vajont.

Mauro Corona
Le dichiarazioni di Mauro Corona (Europamica.it)

L’alpinista e scrittore di Erto si è raccontato in un’intervista al Portale del Club Alpino Italiano dopo l’uscita dell’ultimo libro “Lunario sentimentale”. Illustrato dai disegni di suo figlio Matteo Corona, un libro più “tenero e allegro” rispetto ad Altalene, pubblicato nel 2023 a 60 anni dalla tragedia del Vajont, “Lunario sentimentale” fa riemergere dal passato usi e costumi della tradizione del Trentino Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia.

Mauro Corona, una vita dedicata alla montagna e alla scrittura

Mauro Corona nasce il 9 agosto 1950 a Baselga di Piné, in provincia di Trento. L’economia di Erto, paese di origine della famiglia, è estremamente povera e arretrata. Corona inizia a frequentare le scuole elementari a Erto:

La sera del 9 ottobre 1963 infatti, dopo numerose avvisaglie nei giorni precedenti, l’ondata del Vajont distrugge Longarone e le frazioni di Erto vicine al lago, a cavallo tra Veneto e Friuli, causando quasi 2 000 morti. La famiglia di Mauro non subisce alcuna perdita, ma viene sfollata.

libro di Mauro Corona
Il nuovo libro di Mauro Corona (Europamica.it)

Fin da piccolo Mauro impara l’arte dell’intaglio del legno dal nonno paterno Felice Corona. Diventerà un alpinista esperto, partecipando a diverse spedizioni internazionali e uno scultore molto apprezzato con numerose esposizioni in Italia e all’estero. Oltre che attraverso i romanzi, la sua vita è ripercorsa dettagliatamente sulla pagina web a lui dedicata.

Che cosa lo spinge a scrivere: la confessione di Mauro Corona

Oltre che raccontare una storia, se è un romanzo, un libro deve cercare di salvare usi, costumi, tradizioni, culture che non esistono più, per quel sentimento di curiosità e voglia di documentare per cui esistono anche gli archivi di storia“. Queste le parole di Mauro Corona per descrivere le idee che si celano dietro al nuovo libro.

L’autore confessa che “Scrivere un libro è come arrampicare, devi arrivare in cima e non sempre ce la fai“. A spingerlo a scrivere è stata soprattutto l’esperienza della malattia dei figli, che lo ha portato a rifuggire “sdegnosamente, e vergognandomene, tutte le vanità, la voglia di successo, le ambizioni di premi letterari che avevo prima, come un cane si scrolla via l’acqua”.

Mauro Corona in montagna
Mauro Corona e la sua vita per la montagna (Europamica.it)

Corona aggiunge però che se dovesse vincere il Nobel allora non uscirà “nemmeno di casa. Ecco come sono cambiato: avrei preferito evitare quest’esperienza e restare un burbero cretino, ma forse ora sono diventato quello che sono in natura e che ho dovuto modificare”.

Il successo letterario di Mauro Corona

Cantore della montagna e della filosofia essenziale, Mauro Corona ama spesso ripetere che “si riparte ogni mattina da quello che resta”. Ha pubblicato oltre 30 libri vincendo il premio Bancarella del 2011 ed entrando come finalista al premio Campiello nel 2014. Le foreste e le valli del suo paese, incastonato tra le montagne, sono luoghi magici, smarriti nel tempo, che lo hanno aiutato a sviluppare temi e pensieri rintracciabili nei libri, nelle sculture, nelle arrampicate.

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